Il divano è più mortale del Covid

Oggi su Crossfit.com è uscito un articolo che riporta uno studio fatto da alcuni ricercatori francesi e pubblicato sulla rivista Public Health il 19 novembre 2020
Chi fosse interessato, può leggere l'articolo integrale cliccando qui.
In questa ricerca sono stati analizzate le potenziali associazioni tra cinque fattori (demografia, salute pubblica, economia, politica e ambiente) e i tassi di mortalità COVID-19.
Quello che la ricerca ha porta alla luce è che un PIL più elevato e aspettative di vita più lunghe sono associate a un maggior rischio di morte da COVID-19, e ciò potrebbe essere dovuto alla prevalenza di malattie croniche e sedentarietà in queste popolazioni.
La ricerca conclude che “Nel caso COVID-19, una strategia consigliabile potrebbe essere quella di aumentare (...) l'immunità e la resilienza e prevenire comportamenti sedentari attraverso una maggiore attività fisica e una migliore forma fisica.
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Quindi, strategie politiche che limitano l'attività fisica (ad esempio, la chiusura di impianti sportivi) possono ... (inibire) il miglioramento dell'immunità della popolazione in risposta agli aggressori virali presenti e futuri. "
Lo studio di per sé dice qualcosa che noi del mondo fitness sosteniamo a gran voce da quando ci hanno chiuso, come prime attività, lo scorso mese.
Noi non riapriremo a dicembre, ce lo hanno già fatto capire chiaramente, e probabilmente saremo gli ultimi a tirare su le serrande di nuovo.
E’ uscito recentemente anche un manifesto del governo che invita a muoversi stando in casa giocando con la playstation e saltando con la corda…
Questo purtroppo la dice lunga sul ruolo che lo sport ha per i nostri governanti, ma soprattutto la dice lunga su come vengono considerate le attività di fitness in Italia.
Non parliamo poi del fatto che proprio ora, con un settore in crisi profonda, si parli della riforma dello sport. Sono anni che nessuno ci prende in considerazione da un punto di vista normativo, anni in cui hanno permesso di tutto e di più, e ora che dovrebbero invece lasciarci respirare …. Arriva la "riformina", che in sostanza inserirà nuovi vincoli, nuove tasse e nuovi balzelli.
Ovviamente nulla a favore delle attività che operano in ambito fitness, nulla che possa incentivare la diffusione su larga scala della cultura del movimento e dello sport.
Anche questa una scelta veramente molto infelice e totalmente fuori luogo in questo momento.
Ma questo non vuole essere un articolo polemico, anche se ce come vediamo, di materiale e ragioni per esserlo ce ne sarebbero …
Vuole essere piuttosto uno spunto di riflessione, per chi prende letteralmente sottogamba la propria vita.
Entriamo un po’ più nel dettaglio dello studio, che ha analizzato, con complesse formule logaritmiche, la connessione tra latitudine e longitudine di abitazione, quindi l’ambiente fisico, le temperature e raggi UV, l’ aspettativa di vita, la tendenza all’aumento o alla diminuzione dell’aspettativa di vita, la presenza di sedentarietà e di malattie cardio vascolari, l’obesità, il cancro, e infine la presenza o meno di malattie infettive.
Innanzi tutto lo studio valuta SOLO le morti da COVID 19 e solo in misura percentuale, non in valore assoluto, il che è sicuramente più corretto rispetto anche ai numeri fini a se stessi che oggi vengono “sparati” a destra e a manca.
La prima cosa sorprendente è che negli Stati Uniti c’è un tasso di mortalità così calcolato più alto di quello asiatico…
Lo studio mette in relazione le morti da Covid 19, con ciascuno dei fattori di cui sopra.
Ci sono variabili con valori cui corrisponde un alto tasso di mortalità dovuta al Covid e ci sono variabili collegate inversamente allo stesso tasso.
Ad un alto tasso di morti dovute al Covid, secondo lo studio corrispondono:
Alto prodotto interno lordo (tenore di vita)
Alta longevità
Ridotta possibilità di migliorare l’aspettativa di vita (è già alta)
Alta presenza di malattie croniche
Alta obesità
Alta sedentarietà
Bassa presenza di malattie infettive
Località intorno al 25 parallelo